Sharing Our Dreaming Room

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Sharing Our Dreaming Room


Ahmed, Antufiev, Bettineschi, Calzolari, Camporesi, de Cataldo, Guido, Kaikkonen, Kintera, Kronenberg, Nagasawa, Panikanova, Pediconi, Poli Maramotti


17 September > 04 November 2020
 

In 1955 Arnold Bode is curating the first edition of Documenta in the German town of Kassel, the war has just ended, and the town is going through an extremely convulsive period after being completely razed to the ground during the Second World War. A complex era begins which, on a global level, will be affected by reconstruction processes on several fronts: social, political, psychological, economic and within the community.

The extraordinary nature of Bode's gesture - which will mark the beginning of the history of one of the most famous contemporary art exhibitions in the world - fits perfectly into the attempt to reconstruct a connective tissue of both social and creative order.

Sharing Our Dreaming Room intends to propose a intergenerational dialogue with several voices, a choral reflection on the themes of time and the ability to restore a creative dimension to what surrounds us. Some of the works in the exhibition were created by the artists during the months of forced cloistering within the domestic space; others are fully part of the aesthetic and conceptual investigation they have always conducted.

The exhibition is thus intended as a reflection on the creative power and proactive potential that events and current events arouse within contemporary art.

 

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 Sharing Our Dreaming Room


Ahmed, Antufiev, Bettineschi, Calzolari, Camporesi, de Cataldo, Guido, Kaikkonen, Kintera, Kronenberg, Nagasawa, Panikanova, Pediconi, Poli Maramotti

 

 17 settembre > 04 Novembre 2020

  

Nel 1955 Arnold Bode lavora alla prima edizione di Documenta nella cittadina tedesca di Kassel, la guerra è da poco terminata e la città attraversa un periodo estremamente convulso dopo essere stata completamente rasa al suolo. Inizia un momento complesso che, a livello globale, sarà interessato da processi di ricostruzione su più fronti: sociale, politico, psicologico, economico e comunitario.

La straordinarietà del gesto di Bode - che segnerà l’inizio della storia di una delle rassegne d’arte contemporanea più note al mondo - si inserisce perfettamente nel tentativo di ricostruire un tessuto connettivo sia di ordine sociale che creativo.

Sharing Our Dreaming Room intende proporre un dialogo generazionale a più voci, una riflessione corale sulle tematiche del tempo e sulla abilità di restituire una dimensione creativa a ciò che ci circonda. L’epidemia globale, che ha coinvolto l’Italia in maniera drammatica a partire dal marzo scorso, ha innescato uno spettro più ampio di riflessioni e, con esse, un meccanismo di reazione molto spesso votato alla capacità di rinnovarsi e di guardare avanti.       

La mostra collettiva con cui z2o Sara Zanin inaugura la propria stagione espositiva mette insieme artisti e linguaggi trasversali per ricostruire un percorso discorsivo in cui lo scambio e la compenetrazione di idee fanno da guida a una rilettura degli spazi e del tempo. Ahmed, Antufiev, Bettineschi, Calzolari, Camporesi, de Cataldo, Guido, Kaikkonen, Kintera, Kronenberg, Nagasawa, Panikanova, Pediconi, Poli Maramotti animeranno gli spazi espositivi della galleria, imprimendo i luoghi che occupiamo con contenuti mnestici, visivi, estetici che hanno l’obiettivo di sensibilizzare lo spazio che circonda lo spettatore.
Un nuovo inizio, dunque, che intende ancora una volta riportare al centro il visitatore e il suo rapporto di intima continuità con l’opera e l’artista.          

Alcuni dei lavori in mostra sono stati realizzati dagli artisti durante i mesi di clausura forzata all’interno dello spazio domestico; altri ancora entrano a pieno nell’indagine estetica e concettuale che conducono da sempre. In entrambi i casi, lo scambio e la continuità che emergono sono funzionali a rievocare un dialogo mai sopito tra l’opera, l’artista e chi si accinge a scrutarla.  

La mostra intende così porsi come una riflessione sul potere creativo e sul potenziale proattivo che gli eventi e l’attualità suscitano all’interno dell’arte contemporanea.

INFO:

Sharing Our Dreaming Room
con: Ahmed, Antufiev, Bettineschi, Calzolari, Camporesi, de Cataldo, Guido, Kaikkonen, Kintera, Kronenberg, Nagasawa, Panikanova, Pediconi, Poli Maramotti
Apertura straordinaria: giovedì 17 settembre, 12-21; venerdì 18 settembre, 12-19; sabato 19 settembre, 12-19;
Durata mostra: 17 settembre > 31 ottobre 2020
Luogo: z2o Sara Zanin, Via della Vetrina 21, Roma
Info e prenotazioni: info@z2ogalleria.it