z2o Sara Zanin is pleased to present Distanza, the solo exhibition by artist Fabrizio Prevedello (Padova, 1972), this time invited to engage with the spaces of the venue at Via Alessandro Volta 34.
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Fabrizio Prevedello
Distanza
curated by Gabriele Tosi
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Fabrizio Prevedello
Distanza
a cura di Gabriele Tosi
Distanza raccoglie dieci opere tra sculture, disegni e fotografie. Marmo, cemento, gesso, vetro, acciaio e immagine attraversano la mostra come presenze in mutazione. La scultura non si fissa, ma si dispone in stati successivi, sospesi tra l’installazione e lo spostamento, tra permanenza e passaggio. Da questa soglia si attiva una performatività silenziosa, fatta di pause, appoggi e trasformazioni.
Ascesa e caduta (364 A, B) nasce dalla riconfigurazione di una scala in acciaio realizzata in passato dall'artista. L’opera prende spunto da una scritta letta su muro a Berlino negli anni '90: “Più veloce, avanti, più in alto… ma verso dove?”. I disegni della serie Ponte alle Cervaiole presentano il progetto tecnico di un ponte mai costruito, destinato a ricucire un tratto interrotto di una via di cava. Realizzati in scala reale e destinati a un artigiano, dimostrano come intuizione spaziale e istruzione costruttiva possano coincidere. In entrambi i lavori ricorre una struttura triangolare, più forte del quadrato per capacità di tenuta e resistenza.
Il movimento non riguarda solo le opere, ma anche il tema dell'andamento. Come un sentiero montano, il percorso si costruisce per deviazioni e soste. Alcune sculture si confrontano con la misura standard dell’europallet: modulo logistico, geometria industriale, in dialogo con i processi irregolari della vita.
Nelle opere di Prevedello, la scultura si configura come un gesto che si intreccia con il paesaggio, in un rapporto di reciproca modellazione. La fotografia Colore (198), che mostra un braccio che stringe un frammento di pietra — grezzo da un lato, lavorato dall’altro — incarna un contatto intimo ed erotico con la materia.
Distanza s’innesta nel tessuto urbano di Roma come un’interferenza minerale. In una città costruita di tanta pietra, riemerge in galleria la vitalità del marmo e delle sue venature. Si confondono le linee ascendenti dei progetti futuri e quelle discendenti dell'erosione.
Gabriele Tosi