z2o Sara Zanin is pleased to present Fuoriscena, a solo exhibition by artist Beatrice Meoni (Florence, 1960), curated by Marina Dacci. After her first exhibition in 2022, Luce ovunque / Light everywhere, hosted at the z2o Project space, the artist returns to engage with the spaces of the main venue at Via Alessandro Volta 34.
curated by Marina Dacci
Beatrice Meoni takes a comprehensive look at the world, combining physical and mental experiences in her paintings. The result is a series of pictorial spaces that reflect her constant coming and going, much like the continuous flow of the sea. Everything shifts and repositions itself, forming an ever-present link between her studio, home, garden, treehouse and the forest. In her studio, this vision is transformed into paintings in which time and space merge seamlessly. Her vibrant, evocative palette and her gestures—marking, erasing, and layering on canvas or board—are constantly reactivated in new visual seasons. The artist's body engages in dialogue with everyday objects and spaces, constant elements in her work. The experience of the treehouse allowed her to rediscover the "art of becoming small," looking at what is outside with a new perspective, in an intimacy that takes on an almost mystical flavor. Beatrice Meoni is in constant listening, painting echoes.
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a cura di Marina Dacci
Beatrice Meoni guarda il mondo in modo trasversale, mettendo insieme nella sua pittura esperienze fisiche e mentali. Il risultato è la creazione di spazi pittorici che rappresentano il suo andare e venire come il flusso di un mare senza sosta. Tutto si muove, si riposiziona in una costante connessione fra lo studio, la casa, il giardino, il capanno sull’albero e il bosco. Nello studio, la visione si traduce in pittura, incarnando questa attitudine in cui tempo e spazio si palesano fluidamente: la sua palette vibrante e allusiva, il suo gesto che segna, cancella, deposita sulla tela o sulla tavola per poi riattivarsi in nuove stagioni visive. Il corpo dell’artista agisce dialogando con oggetti e spazi del quotidiano, elementi costanti nelle sue opere. L'esperienza del capanno sull’albero le ha restituito il "sapersi fare piccola" guardando con occhi ancora diversi ciò che sta fuori in una intimità che assume un sapore quasi mistico. Beatrice Meoni è in costante ascolto e dipinge echi.
